Domenica mattina nel quartiere Isola

Domenica mattina nel quartiere Isola

Il nostro giro a Milano ha inizio a Porta Garibaldi, per l’esattezza da Princi, uno dei nostri posti preferiti dove consumare una colazione con la “C” maiuscola. La tradizione di incominciare le nostre gite milanesi in questo bar ha assunto nel tempo un non so che di propiziatorio, come se ponesse la nostra giornata sotto una buona stella.

Piazza Gae Aulenti e BAM

Una volta messi a tacere i nostri stomaci brontolanti, ci siamo diretti verso piazza Gae Aulenti. Seduti sulle panchine osservavamo l’affascinante fontana a sfioro, incantati dai vivaci giochi d’acqua e dagli svettanti palazzi che ci circondavano.

Noi che ci appropinquimo post colazione verso piazza Gae Aulenti
Tra le tante meraviglie del BAM c’è questo prato ricco di fiori dai più disparati colori. Affascinante il contrasto tra questa questa visione bucolica, che sembra quasi un miraggio in una città come Milano, e i grattaceli a contrasto sullo sfondo.
La Stecca 3.0 , uno spazio ibrido dove creatività, artigianalità e solidarietà si mescolano insieme.

Qualche metro più in là e ci siamo ritrovati all’inizio del BAM, uno spazio verde contemporaneo che presenta un incredibile patrimonio vegetale: oltre 100 specie botaniche, 500 alberi e 135.000 piante. I sentieri che lo attraversano vanno a formare una scacchiera di spazzi verdi, ognuno adibito ad attività particolari. È stato affascinante osservare la fauna che li popola. Vi era la zona fitness con gli sportivi intenti a fare squat e flessioni, abbiamo pure visto qualche personal trainer che registrava una diretta per i suoi followers. Poi ci sono le famiglie che popolano la zona delle altalene, romanticamente circondata da salici piangenti. Nella zona relax dotata di sdraio vi erano i tintarella addicted baciati dal sole. Molte persone erano poi stese sui grandi prati a rilassarsi e socializzare con gli amici.

Chiusa questa parentesi quasi bucolica che sarebbe piaciuta ai pittori impressionisti, data la presenza del verde e la composizione perfetta dei suoi abitanti, eravamo pronti per accedere nel quartiere isola.

In giro per l’Isola

In passato l’Isola è stata terra di briganti e di ladri, ma rappresentò anche un punto nevralgico della lotta partigiana contro il fascismo. Vi sono in memoria dei combattenti molte targhe che lo ricordano.

Questo quartiere è stato da qualche anno rivalutato, ed è diventato perciò molto trendy e gettonato, ma mantiene ancora lo spirito che lo ha da sempre caratterizzato. Presenta un’identità molto forte: solidarietà, artigianalità e vivacità contraddistinguono questa zona e il suo tessuto sociale.

Piazza Tito Minniti
Di fianco alla Casa della Memoria ci sono queste librerie a disposizione di tutti, dove si possono lasciare i libri e prenderli in prestito. Ci sono anche dei tavolini e delle panche dove ci si può sedere a leggere o a mangiare.

Continuando il nostro giro, abbiamo girovagato per un po’ di tempo tra le vie principali ammirando i graffiti che decoravano le saracinesche chiuse (era domenica), godendoci l’atmosfera rilassata proveniente dai ristorantini brulicanti di gente.

Incontri inaspettati

Quando si è fatta l’ora di pranzo ci è venuto un certo languorino. Ci stavamo dirigendo verso Frida quando abbiamo avuto un incontro singolare con una signora. Stavo fotografando un edificio molto particolare in mattone che sembrava un castello, e l’anziana signora mi si avvicina informandomi sul nome in dialetto di quel palazzo. Mi ha raccontato la sua storia e quella del quartiere. Mi ha fatto sorridere e pensare allo stesso tempo la battuta della nonnina che diceva che fino a poco tempo fa nessuno voleva abitare all’Isola, ora anche solo uno scantinato te lo fanno pagare oro.